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Differenza tra cactus e succulente: conosciamo le piante grasse!

By 24 Giugno 2022Blog
Differenza tra cactus e succulente

Conoscete la differenza tra cactus e succulente? E cosa intendete per piante grasse? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza!

Differenza tra cactus e succulente: chiariamo i termini

Iniziamo col dire che le “piante grasse” non esistono per la botanica. È un nome generico che viene utilizzato per indicare un po’ tutte le piante cicciottelle e spinose. Etimologicamente sarebbe anche sbagliato, perché queste piante non sono piene di grasso ma di acqua. L’errore è forse stato stimolato dal termine “succulente” che in italiano è sinonimo di “riccamente gustoso” e non di “acquoso”.

In botanica con il termine “succulente”, dal latino sucus cioè succo, si intendono tutte le piante che hanno la capacità di trattenere liquidi. Non sono quindi una famiglia ben distinta, ma si tratta di oltre 20.000 specie appartenenti a più di 60 famiglie di piante differenti. Alcune famiglie sono totalmente composte da piante succulente, come le Crassulacee, mentre altre hanno soltanto alcune specie di succulente. Per esempio l’Agave appartiene alla stessa famiglia della Hosta (Asparagaceae). È quindi chiaro che le piante succulente possono essere molto diverse fra loro, poiché esteriormente assomigliano alle famiglie di appartenenza.

I cactus, o meglio le Cactacee, sono una delle 60 famiglie che compongono il grande mondo delle succulente.

Quindi possiamo dire che i cactus sono piante succulente e, da un certo punto di vista, piante grasse è un sinonimo popolarmente usato per intendere le succulente.

Come riconoscere le piante succulente

Le succulente sono piante che si sono adattate a vivere in luoghi desertici, quindi aridi e sub-aridi, caratterizzati da piogge intense in estate e molti mesi di siccità. Luoghi che hanno facilmente conquistato, vista la scarsa concorrenza di altre specie vegetali.

Hanno la capacità di assorbire grandi quantità di acqua nei loro particolari tessuti spugnosi (tecnicamente si chiama parenchima acquifero) e, non meno importante, di conservarla e utilizzarla per i periodi siccitosi. L’umidità viene immagazzinata nel fusto oppure nelle foglie e anche nelle radici tuberose. Ciò ha determinato le forme di queste piante: sferiche, colonnari, con foglie carnose, ecc.

In funzione del modo di immagazzinare l’acqua, possiamo distinguere le succulente da foglia (come Aloe, Agave, Crassula, Hoya kerrii), quelle da fusto (Euforbia, Stapelia, Zamioculcas) o da radici o tubero (come la Ceropegia).

Oltre a questa caratteristica peculiare, le succulente hanno anche modificato la loro forma per resistere ai climi desertici. La cute molto spessa e protetta da uno strato ceroso idrofobico secreto dalla pianta, serve per ridurre l’evaporazione e tollerare raggi solari molto caldi.

In alcune piante, come i cactus, le foglie si sono trasformate in spine: sempre per ridurre la superficie esposta all’evaporazione e per difendersi dai predatori. La magia dell’evoluzione ha fatto sì che la fotosintesi clorofilliana venga effettuata dal fusto. Un caso unico nel mondo vegetale. Alcuni cactus producono una sorta di peluria al posto delle spine: si tratta di tricomi che hanno la funzione di diminuire le perdite d’acqua per traspirazione.

Tra le succulente più diffuse ricordiamo le Crassulacee, che comprendono diverse specie come la Crassula, l’Echeveria, il Cotyledon, la Pachyphytum e il Sempervivum. Anche tra le Euforbiacee troviamo specie con foglie carnose o spine: come l’Euphorbia Eritrea che sembra un cactus ma non lo è o al stranissima Euphorbia tirucalli detta Albero delle Matite.

Altre piante succulente sono l’Aloe, che appartiene alla famiglia delle Aloacee, le Mesembriantemacee (come il Delosperma o il Lithops), la particolarissima Oscularia deltoides, le Kalanchoe e la Sansevieria trifasciata e cylindrica.

Cactus e Cactacee

Come abbiamo detto, le Cactacee sono una delle oltre 60 famiglie che possono avere varietà succulente. A loro volta, la famiglia delle Cactacee è composta da più di 200 generi e oltre 2.000 specie. Per questa ragione sono tanto diversi fra loro.

Non tutti i cactus hanno le spine e non tutte le piante che hanno le spine sono cactus! I cactus si riconoscono per la presenza di areole: piccole protuberanze che crescono sulla superficie della pianta dalle quali si formano spine, peli, lanugine e in alcuni anche fiori, a seconda della varietà.

Nel centro America c’è un clima tropicale ma non esistono solo i deserti. Infatti distinguiamo i cactus del deserto (o terrestri) e i cactus delle foreste che sono piante epifite. Queste ultime crescono su un’altra pianta, senza parassitarla, un po’ come le Orchidee. Tra le cactacee epifite ricordiamo gli Hylocereus e la Schlumbergera.

Tra le Cactacee più diffuse ricordiamo l’Echinocactus detto cuscino di suocera, l’Opuntia ficus-indica detto Fico d’India, il Cleistocactus con fusto cilindrico e spine molto sottili, l’Espostoa, la Mamillaria, il Ferocactus e l’Astrophythum.

Principali differenze tra cactus e succulente

La maggior parte delle piante succulente sono originarie dell’Africa. Ma sono presenti in tutti i continenti: i Sedum e i Sempervivum sono di origine europea. Le Cactacee sono invece originari delle zone desertiche del centro America, in particolare del Messico.

I cactus hanno le areole, le succulente non ne sono dotate anche se magari hanno le spine.

I cactus immagazzinano le scorte d’acqua nel fusto. Alcune succulente invece usano le foglie e i tuberi.

Scopri il nostro decalogo dedicato alla coltivazione delle succulente!

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