Possiamo coltivare il Ficus cyathistipula se stiamo una cercando una pianta d’appartamento scultorea e capace di arredare qualsiasi locale.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere in questo Blog, i Ficus sono un genere di piante, appartenenti alla famiglia delle Moraceae, che comprende numerose varietà di piante d’appartamento anche molto differenti fra loro. Il conosciutissimo Ficus Benjamina è infatti molto diverso dal Ficus lyrata, dal Ficus robusta o dal Ficus cyathistipula.
Il Ficus cyathistipula è una pianta perenne proveniente dalle foreste tropicali africane ed è caratterizzato da grandi foglie lucide di forma ovale che spiccano da un fusto centrale. In prossimità del picciolo della foglia produce dei piccoli frutti: inizialmente verdi e poi gialli e rossicci man mano che maturano.
Se coltivata correttamente è una pianta longeva e in natura può crescere fino a 5 metri. Coltivato in vaso in appartamento non supera i 2 metri.
Dove coltivare il Ficus cyathistipula: temperature e luminosità
In natura cresce nelle foreste tropicali africane e quindi è una pianta molto resistente all’afa e al caldo, anche oltre i 30°C ed è abituata a crescere all’ombra di grandi alberi. Nel limite del possibile dovremo riprodurre le stesse condizioni anche nel nostro appartamento e non è così difficile!
Scegliamo una posizione luminosa ma non direttamente esposta ai raggi solari, che potrebbero danneggiare le foglie. Anche se cresce meglio in condizioni di media luminosità, tollera anche condizioni più ombreggiate: è quindi la pianta adatta per quegli spazi della casa non particolarmente illuminati. Vanno evitati anche gli sbalzi termici: per esempio lo classico spiffero gelido invernale causato da una finestra che viene aperta spesso.
Benché tolleri l’afa, la temperatura ideale per coltivare il Ficus cyathistipula è sui 20°C: quindi l’appartamento è perfetto. Non sopporta il freddo al di sotto dei 12°C. In estate possiamo spostarla in terrazzo in un luogo ombreggiato, ma quando le temperature minime si avvicinano ai 12-15°C dobbiamo riportarla in casa.
Come rinvasare il Ficus cyathistipula
Dopo aver acquistato un Ficus cyathistipula dovremo provvedere al rinvaso, specialmente se ci troviamo in presenza di un vaso da coltivazione, di solito più piccolo rispetto alle normali esigenze della pianta. Scegliamo un vaso grande e profondo in funzione dell’altezza della pianta: se è alta 70 cm possiamo usare un vaso con un diametro superiore a 21 cm, se la pianta è già alta 100 cm useremo un vaso più grande.
Stendiamo sul fondo del vaso uno strato di 10 cm di materiale inerte, come ghiaia o argilla espansa, per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso ed proteggere le radici.
Dopo aver posizionato la pianta al centro, riempiamo il vaso con un terriccio specifico per piante verdi. Al termine del rinvaso pressiamo il substrato per eliminare eventuali bolle d’aria e irrighiamo bene.
Il terriccio del rinvaso fornirà le sostanze nutritive per le prime settimane, utili per l’attecchimento delle radici. In seguito dovremo prevedere un programma di concimazione annuale. In funzione del tempo che possiamo dedicare alla cura delle piante possiamo scegliere tra un fertilizzante granulare a lenta cessione o un concime liquido. Nel primo caso durano circa 3-4 mesi e vanno leggermente interrati nel substrato all’inizio di ogni stagione. Il concime liquido invece va diluito nell’acqua per l’irrigazione: 1 volta ogni 15 giorni in primavera e in estate e 1 volta al mese in autunno e in inverno.
Come irrigare il Ficus cyathistipula
È una pianta tropicale quindi ama gli ambienti umidi ma non troppo! Facciamo in modo che il terreno risultati sempre umido ma evitando i ristagni idrici nel sottovaso o nel cachepot. Queste piante sono particolarmente sensibili alle malattie fungine: nella maggior parte dei casi sono causate da un substrato zuppo d’acqua.
La regola migliore per coltivare il Ficus cyathistipula è di infilare un dito nel terriccio e di bagnare solo se è secco. Indicativamente almeno due volte alla settimana in estate e meno frequentemente in inverno.
Sono invece importanti le vaporizzazioni sulle foglie, che contribuiscono ad aumentare l’umidità ambientale. Devono essere molto frequenti in estate e nei periodi in cui in casa sono in funzione il risaldamento o il condizionamento.
