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Come irrigare le Orchidee: idratazione, umidità ambientale e gestione dell’acqua

By 25 Febbraio 2022Blog
Come irrigare le Orchidee

Il compito di irrigare le Orchidee viene spesso sottovalutato e invece una sbagliata gestione dell’acqua è la maggior causa di insuccesso nella coltivazione.

Dobbiamo anzitutto considerare che le Orchidee sono piante epifite, cioè specie che non hanno necessità del terreno e in natura, nelle foreste tropicali, vivono abbarbicate sulla corteccia degli alberi. In simbiosi con essi e non in modo parassitario.

Le radici delle Orchidee hanno quindi una funzione molto differente rispetto alle normali radici. Servono soprattutto per dare stabilità e affrancare la pianta. Le sostanze organiche e l’acqua vengono assorbite principalmente dalle foglie che hanno la capacità di acquisire l’umidità ambientale.

Riempire d’acqua il vaso di un’Orchidea come faremmo con il Basilico è quindi un errore. Gli eccessi idrici e l’acqua stagnante nel sottovaso o nel cachepot producono marciumi radicali e malattie fungine. Le malattie fungine sono un punto debole per le Orchidee: anche una goccia d’acqua stagnante su una foglia potrebbe stimolare l’insorgere di spore.

Come irrigare le Orchidee: una premessa sull’acqua

Per il processo di assorbimento dell’acqua, le Orchidee non amano il calcare e il cloro: possono ostruire gli stomi delle foglie limitando l’attività della pianta.

Sia per l’irrigazione sia per le nebulizzazioni, meglio optare per l’acqua piovana o l’acqua distillata. In alternativa possiamo lasciar decantare l’acqua per una notte in un annaffiatoio.

Usiamo infine acqua a temperatura ambiente. Il passaggio dal caldo sole estivo all’acqua gelata potrebbe causare uno stress termico alla pianta.

La funzione del terriccio

Avrete notato che le Orchidee vengono vendute in una particolare miscela, composta da torba e corteccia. Due materiali che hanno la capacità di trattenere l’acqua.

Il modo più semplice per irrigare una Orchidea è quindi riempire una bacinella d’acqua e immergere il vaso, in modo il suo bordo risulti sopra il livello dell’acqua per non far fuoriuscire la corteccia. Lasciamola in immersione per 20/30 minuti, per dare il tempo alla corteccia e alla torba di impregnarsi d’acqua, e poi lasciamo scolare l’acqua in eccesso per almeno 10 minuti.

Questa operazione va effettuata ogni settimana. Più frequentemente in estate e nelle giornate più afose (anche 2/3 volte alla settimana) per poi diminuire con l’arrivo del freddo. In inverno possiamo irrigare ogni 15 giorni.

Cerchiamo anche di cogliere i segnali che la pianta ci manda. Le radici devono essere verdi, se tendono all’argenteo hanno bisogno di acqua. Se sono marroncine stanno marcendo. Le foglie devono essere turgide, se sono rugose hanno bisogno di acqua.

L’umidità ambientale

Nelle foreste tropicali c’è un alto tasso di umidità ambientale e le foglie delle Orchidee ne hanno bisogno per ricavare l’acqua. Dovremo quindi essere bravi a ricreare le condizioni ideali, che talvolta non ci sono nelle nostre case.

In inverno, quando i riscaldamenti sono in funzione, così come in estate, con gli impianti di condizionamento, l’aria delle nostre case è più secca e il tasso di umidità diminuisce. Per aiutare le nostre Orchidee dobbiamo nebulizzare acqua sulle foglie frequentemente. Anche una volta al giorno in estate.

Non vaporizzate l’acqua sui fiori per non rovinarli. Irroriamo solo le foglie e le radici. Facciamolo alla mattina in modo che gli eccessi possano facilmente evaporare nel corso della giornata, evitando così il rischio di insorgenza di spore e malattie fungine.

Scopri in questo articolo come eliminare e prevenire le malattie fungine e i parassiti dalle Orchidee.

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