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Come e perché concimare le piante in vaso

concimare le piante in vaso

Concimare le piante in vaso correttamente è un aspetto fondamentale per il loro buono stato di salute. Prevedere un corretto ciclo di concimazione delle nostre piante è il primo e semplice trucco per avere sempre piante in forma e sane: sia in giardino ma soprattutto in vaso.

Gli arbusti coltivati in piena terra, infatti, possono ricercare nel terreno gli elementi nutritivi grazie all’azione delle radici, che in alcune specie riescono ad andare anche in profondità alla ricerca di umidità e nutrienti. Al contrario, le piante coltivate in vaso hanno a disposizione soltanto un piccolo pane di terra, le cui risorse nutritive tendono a esaurirsi rapidamente. Se non provvediamo noi con un ciclo di concimazione annuale la pianta lentamente deperirà e non si svilupperà né fiorirà.

Concimare le piante in vaso: iniziamo dalle basi!

Per crescere le piante hanno necessità di 3 elementi di base, definiti macroelementi: l’Azoto (N) che stimola lo sviluppo delle foglie e dei fusti, il Fosforo (P) che forma le radici ed è fondamentale per la fotosintesi e il Potassio (K) necessario per l’assorbimento dell’acqua e la produzione di frutti.

L’importanza di questi elementi è tale che sulle confezioni dei fertilizzanti ne viene evidenziata la presenza e la quantità: scritte come “NPK 10-10-10” indicano la presenza in percentuale di ogni macroelemento (detta titolo). Nel concime di questo esempio sono quindi presenti il 10% di Azoto, Fosforo e Potassio.

Il titolo dei fertilizzanti che troviamo in commercio può variare poiché non tutti i terreni sono uguali e non tutte le piante hanno le stesse necessità.

In totale sono però 12 gli elementi indispensabili per la crescita delle piante: nei fertilizzanti, oltre ai 3 macroelementi, vengono aggiunti anche 4 mesoelementi (Calcio, Ferro, Magnesio e Zolfo) e 5 microelementi (Boro, Manganese, Molibdeno, Rame e Zinco).

Fortunatamente non dobbiamo fare noi i piccoli chimici e in commercio possiamo trovare concimi specifici per ogni esigenza: per ortaggi, piante da fiore, piante sempreverdi, cactus, orchidee, acidofile, agrumi, palme, bonsai, ecc.

Quale concime?

Una prima distinzione importante è sulla natura del concime. Possiamo così distinguere tra:

  • concimi organici, cioè naturali. Come il letame, il sangue secco, le corna o il guano. I fertilizzanti naturali che troviamo in commercio sono stati trattati per evitare cattivi odori, come nel caso dello stallatico (cioè letame) pellettato. I concimi organici, per loro natura, impiegano più tempo per assumere una forma disponibile per le piante: pensiamo per esempio al letame che viene distribuito sugli orti in autunno affinché le sostanze nutritive siano disponibili in primavera.
  • concimi minerali. Sono frutto di un processo industriale e sono assimilabili immediatamente dalle piante.
  • concimi organominerali, hanno componenti naturali e minerali.

I concimi organici e autorizzati in agricoltura biologica sono adatti per la coltivazione di ortaggi, aromatiche e agrumi. Insomma tutte le piante che ci forniscono prodotti che porteremo in tavola.

Per la coltivazione in vaso delle piante ornamentali possiamo usare tranquillamente anche i concimi minerali, poiché non potremo mai inquinare le falde acquifere e gli elementi verranno assorbiti dalla pianta. Inoltre i concimi minerali vengono sviluppati anche con titoli specifici per le piante che hanno esigenze particolari: come i fertilizzanti per le acidofile, per le Orchidee oppure quelli a base di ferro per prevenire la clorosi.

Quale forma?

Nella maggior parte dei casi i concimi che troviamo in commercio sono in forma liquida (da miscelare in acqua) o granulare (da distribuire sul terreno). Ma l’offerta è in effetti molti più ampia e comprende:

  • concimi in polvere: da sciogliere in acqua
  • concimi idrosolubili: sempre da sciogliere in acqua e utili per la fertirrigazione
  • in stick: bastoncini da infilare nel terriccio del vaso
  • in fiale: piccole fiale che contengono un concime liquido, da infilare nel terriccio del vaso

I tempi di azione

I vari concimi possono essere poi distinti in 2 grandi categorie in funzione della loro azione nel corso del tempo. Abbiamo così concimi a pronta e lenta cessione.

I fertilizzanti a pronta cessione, come suggerisce il nome, sono subito disponibili per la pianta. Il risultato è immediato e sono indicati per aiutare la pianta durante il periodo vegetativo e di fioritura: essendo subito assorbiti dalla pianta la concimazione dovrà essere periodica: di solito ogni 15 giorni. Di solito si tratta di concimi che vanno diluiti nell’acqua per l’irrigazione (liquidi, polvere o idrosolubili) ma non mancano concimi granulari a pronta cessione.

I fertilizzanti a lenta cessione hanno una forma solida e si sciolgono lentamente nel terriccio, per azione dell’umidità e della temperatura, rilasciando così gradualmente le sostanze nutritive al substrato. Offrono il vantaggio di durare anche 3-4 mesi. Di solito si tratta di concimi granulari ma anche gli stick sfruttano lo stesso funzionamento.

Quando concimare?

Le piante da fiore coltivate sul terrazzo, che in inverno vengono protette in serra e vanno in riposo vegetativo, vanno concimate nel periodo del loro sviluppo e della loro fioritura: tendenzialmente da marzo a ottobre, ma ogni pianta ha le proprie esigenze.

Le piante d’appartamento sempreverdi, come la Dieffenbachia o il Ficus, vivendo in un ambiente a temperatura costante, continuano la propria attività vegetativa anche nei mesi freddi. In inverno ci sarà un rallentamento, a causa della minore esposizione e intensità solare, ma dovremo continuare a fornire elementi nutritivi al terreno, avendo cura di ridurre la concimazione del 50%. Se in primavera usiamo un concime liquido ogni 15 giorni, in inverno lo useremo 1 volta al mese.

Come creare il proprio piano di concimazione

Come abbiamo visto la scelta è molto varia ed è facile scegliere la soluzione più adatta alle nostre esigenze e disponibilità.

Se avete poco tempo e avete paura di dimenticarvi la soluzione migliore sono i concimi granulari che garantiscono una “copertura” di 3-4 mesi (dipende dal prodotto, la durata va controllato sulla confezione). In questo modo dovrete effettuare solo 3-4 interventi all’anno, per esempio all’inizio di ogni stagione. I nuovissimi concimi a cessione programmata arrivano anche fino a 6 mesi.

Se invece ci possiamo dedicare ogni settimana alla cura delle piante, possiamo utilizzare un fertilizzante liquido da aggiungere nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni durante la primavera e in estate, per poi sospendere o ridurre in inverno.

Cosa succede se non concimo le piante in vaso?

Quando una pianta va in carenza di Azoto smette di crescere e di produrre fiori o frutti poiché questa sostanza è fondamentale per la crescita. Una mancanza di Fosforo invece provoca l’ingiallimento delle foglie e una fioritura tardiva. Infine, senza Potassio la pianta non riesce a bere e si indebolisce, diventando più vulnerabile all’attacco di parassiti e malattie fungine.

Insomma, un bel guaio! Se non concimi mai le tue piante in vaso, non ti stupire se non crescono e non fioriscono: non si tratta di mancanza di “pollice verde”, è che le stiamo facendo morire di fame e sete anziché curarle!

Non esagerate con le dosi!

Anche gli eccessi di concime possono essere pericolosi e determinare la “bruciatura” delle radici o un indebolimento delle difese contro malattie e parassiti.

È importante quindi attenersi alle dosi indicate sulle confezioni: usare più fertilizzante non aiuterà le piante, anziché le indebolirà.

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