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Come eliminare le Larve Minatrici dalle piante ornamentali

eliminare le Larve Minatrici

Eliminare le Larve Minatrici dalle piante ornamentali in maniera tempestiva è fondamentale per mantenerle in salute e limitare i danni estetici che questi parassiti causano.

Per Larve Minatrici si intendono tutti quei coleotteri che durante il primo stadio larvale, dopo la schiusa delle uova, si nutrono della linfa delle piante scavando delle gallerie nelle foglie e nei germogli più giovani. Quando il lepidottero diventa adulto, generalmente si trasforma in una farfallina, smette di essere pericoloso per le nostre piante, se non per il rischio che deponga delle nuova uova che si schiuderanno nella prossima stagione.

Uno dei più noti è la Minatrice serpentina: una farfallina di pochi millimetri caratterizzata da ali argentate, che prende il nome “serpentina” proprio dalle gallerie che scava nelle foglie.

I tessuti danneggiati dalle Minatrici si necrotizzano, le foglie si accartocciano, ingialliscono e muoiono, causando la defogliazione della pianta.

Eliminare le Larve Minatrici: come intervenire

Riconoscere la presenza di Larve Minatrici è facile poiché sulle foglie possiamo notare i tipici segni del loro passaggio e delle gallerie, più chiare rispetto al colore naturale. Purtroppo a questo punto il danno è fatto e dobbiamo intervenire solo per fermare l’invasione ed evitare che ci siano altre uova nel terreno.

Le Larve Minatrici possono coltivare un po’ tutte le piante: da frutto, in particolare gli agrumi (Phyllocnistis Citrella), ma possono infestare anche il Lauroceraso, la Piracanta, le Rose, l’Olivo, l’Alloro e la Betulla. C’è anche la Mosca Minatrice dell’insalata.

Normalmente depongono le uova sulle foglie della pianta ospite: quando le temperature lo consentono, le uova si schiudono e le larve iniziano il loro percorso all’interno della lamina fogliare. Di solito i sintomi si notano a partire da maggio. La Minatrice serpentina non riesce a sopravvivere sotto i 12°C: nei mesi più rigidi non è quindi attiva, ma nasconde le uova nelle foglie per tutto l’inverno.

A scopo preventivo, possiamo proteggere le nostre piante con una soluzione a base di semi di Neem: i semi di questa particolare pianta contengono un principio attivo (azadiractina) che svolge un’azione fagorepellente: gli insetti, cioè, rimangono disgustati e si allontanano. I prodotti a base di olio di Neem sono indicati per la prevenzione nell’orto e sulle piante da frutto. La irrorazioni vanno ripetute frequentemente da marzo fino a settembre.

Si invece ci troviamo di fronte a una invasione di questi parassiti, possiamo intervenire con un insetticida specifico: se si tratta di una pianta commestibile dovremo optare per un agrofarmaco PFnPE (Prodotto Fitosanitario per Piante Edibili) se invece è una pianta ornamentale dovremo optare per un PFnPO (per Piante Ornamentali). Agiscono per contatto o per ingestione e vanno irrorati sulle parti colpite della pianta. Alcuni svolgono un’azione sistemica, cioè penetrano nella pianta e si diffondono, andando a proteggere tutta la pianta, anche le foglie che nasceranno dopo il trattamento.

Seguiamo sempre le indicazioni di sicurezza e le istruzioni per l’uso indicate sulla confezione. Atteniamoci ai dosaggi: aumentare la dose non rende più efficace la soluzione.

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