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Come eliminare le cocciniglie dalle piante ornamentali

eliminare le cocciniglie

Eliminare le Cocciniglie dalle piante ornamentali in modo tempestivo è molto importante, poiché questi parassiti si riproducono velocemente e potrebbero attaccare anche le altre piante vicine. Inoltre un’infestazione di Cocciniglie è fonte di altri problemi connessi alla loro presenza, come le fumaggini.

Il loro nome deriva dalla spagnolo cochinilla che significa “porcellino di terra”: ma a dispetto del loro nome simpatico si tratta di parassiti temibili e molto diffusi in Italia.

Eliminare le cocciniglie: impariamo a riconoscerle

Iniziamo col dire che il termine generico di Cocciniglie in realtà nasconde un gruppo di insetti molto diversi fra loro, ma appartenenti alla stessa specie e caratterizzati da comportamenti simili. Le Cocciniglie adulte sono riconoscibili poiché il loro corpo è ricoperto da una sorta di scudo, composto da secrezioni dell’insetto e che gli serve per proteggersi. A seconda della specie, lo scudo può essere di colore bianco, grigio, rosso o nero, può avere un aspetto tondeggiante, ovale o a forma di virgola e avere una consistenza cerosa o cotonosa. Per esempio la Saissetia oleae (detta Cocciniglia mezzo grano di pepe) ha una forma rotonda e un colore simile alla spezia da cui prende il nome, la Dactylopius coccus (detta Cocciniglia del carminio) ha uno scuso ceroso di colore grigio nei maschi e rosso vivo nelle femmine, mentre la Icerya purchase (detta Cocciniglia cotonosa solcata) ha uno scudo bianco di consistenza setosa.

A prescindere da queste differenze, tutte le Cocciniglie hanno comportamenti simili. Sono poco mobili e sono insetti fitofagi, cioè si cibano della linfa delle piante che succhiano dopo aver provocato un piccolo foro con l’apparato boccale. Inoltre sono polifagi, cioè attaccano tutte le parti della pianta: foglie, fiori, frutti, germogli ma anche rami morbidi e legnosi. E per questa ragione attaccano un po’ tutti i tipi di piante: ornamentali, da frutto, agrumi, ecc.

Nelle piante coltivate in giardino le Cocciniglie generalmente possono dar vita a 1/3 nuove generazioni ogni anno. Negli ambienti protetti dal gelo, invece, dove la temperatura non scende mai sotto lo zero come le nostre case o le serre, possono continuare a riprodursi per tutto l’anno. Rendendo quindi più veloce il processo di infestazione.

Come riconoscere la presenza di Cocciniglie sulle piante ornamentali

Iniziamo col fare una prima distinzione in due grandi categorie di insetti parassiti, che ci aiuterà a riconoscere il tipo di animaletto che ha infestato la nostra pianta. Le Cocciniglie, un po’ come tutti gli Sternorrinchi (cioè Afidi, Aleurodidi o Psille), appartengono alla categoria dei parassiti “pungenti e succhianti”: il loro apparato boccale pratica un foro nella pianta dal quale succhia la linfa. Si differenziano dai “masticatori”, come i coleotteri e le larve di lepidotteri e imenotteri, che invece mordicchiano le foglie. Se quindi notiamo che le foglie tendono a ingiallire e la pianta risulta indebolita, potrebbe essere il risultato di un attacco di insetti “pungenti e succhianti”; se invece notiamo foglie rosicchiate si tratta di un “masticatore”.

Inoltre le Cocciniglie , per soddisfare i loro fabbisogni proteici, assumo grandi quantità di linfa e smaltiscono gli eccessi di acqua e zuccheri producendo una sostanza appiccicosa, detta melata, che imbratta un po’ tutta la pianta. La presenza di melata è un campanello d’allarme della loro presenza.

La melata, inoltre, attira le spore microscopiche di un fungo che si nutrono di questa sostanza: sono di colore nero e vengono chiamate fumaggine. Si sommano quindi due tipi di problemi: l’insetto parassita e la malattia fungina. La fumaggine tende a ricoprire le foglie e così facendo ne riduce l’attività fotosintetica, causando il deperimento della pianta. Quindi, anche la presenza di macchie scure sulle foglie di tipo fungino potrebbe essere un campanello d’allarme che ci indica la presenza di Cocciniglie.

L’ultimo modo per riconoscere un attacco di Cocciniglie e di cercarle. In alcuni casi sono piccole ma non sono microscopiche e si vedono a occhio nudo. Per questa ragione, è buona norma osservare con attenzione e meticolosamente le nostre piante in tutte le loro parti alla ricerca di parassiti, funghi o difetti: le foglie (sopra e sotto), il fusto, i boccioli e il terreno. Se non abbiamo una buona vista possiamo usare una lente d’ingrandimento. Non è necessario farlo tutto i giorni: è sufficiente un’analisi accurata periodica, per esempio quando le irrighiamo. Così facendo scopriremo i nemici delle nostre piante alla prima comparsa e, intervenendo prontamente, eviteremo danni e ridurremo l’uso di antiparassitari.

Come combattere la Cocciniglia sulle piante ornamentali

Le Cocciniglie sono insetti particolarmente tenaci e difficili da combattere, specie se l’intervento di eliminazione non viene svolto nelle prime fasi dell’infestazione.

Per prevenire l’attacco delle Cocciniglie (e non solo) possiamo utilizzare delle soluzioni totalmente naturali. Come per esempio l’olio di lino che attiva le difese naturali delle piante senza lasciare alcun residuo oppure il sapone molle che rinforza le difese immunitarie e crea un ambiente poco gradito agli insetti parassiti. Il sapone molle inoltre ha un effetto pulente, utile sia per togliere la melata e la fumaggine dalle foglie, sia per far sciogliere lo scudo protettivo delle Cocciniglie rendendole così più indifese e meno propense alla riproduzione. Un’altra soluzione biologica di ultima generazione è l’olio di colza, che riveste l’insetto eliminandolo per asfissia.

Se non abbiamo effettuato un’attività di osservazione delle piante e non abbiamo utilizzato preventivamente dei prodotti biologici, in caso di una invasione di Cocciniglie è necessario ricorrere a un agrofarmaco specifico per questi parassiti. Possiamo ricorrere a due tipi di insetticidi: quelli a contatto o quelli sistemici. I primi vanno spruzzati sugli insetti e li eliminano in modo rapido; i secondi invece vanno spruzzati sulle foglie e sul terriccio (nelle piante in vaso) poiché le sostanze vengono assorbite e messe in circolo nella pianta, rendendo la linfa velenosa per gli insetti “pungenti e succhianti” come le Cocciniglie. Sono assolutamente innocui per le piante, ma tossici per i parassiti. In commercio si trovano anche insetticidi sistemici a forma di bastoncini: si infilano nel terreno e, sciogliendosi lentamente, raggiungono tutta la pianta attraverso le radici. Un aspetto interessante di questi prodotti è che svolgono un’azione protettiva anche sulle foglie nuove, nate dopo l’applicazione.

Attenzione: come usare gli agrofarmaci in sicurezza

Per legge gli agrofarmaci destinati a un uso hobbistico si distinguono in due grandi categorie: quelli per piante ornamentali (riconoscibili dalla scritta presente sull’etichetta PFNPO, che significa “prodotto fitosanitario per piante ornamentali”) e quelli per piante commestibili (PFNPE, prodotto fitosanitario per piante edibili). Quindi non usate mai un PFNPO sulle piante aromatiche, da orto o da frutto, o comunque sulle varietà che pensate di portare in tavola per la vostra famiglia.

Gli agrofarmaci, o fitofarmaci, vanno usati con intelligenza e oculatezza, esattamente come utilizzate i farmaci per la salute vostra o dei vostri figli. Non esistono sostanze innocue ma modi innocui di usare le sostanze: anche il normale sale da cucina è un veleno se ne mangiamo più di 50 cucchiaini.

Il primo consiglio è di leggere sempre con attenzione le etichette e attenersi alle dosi indicate: esagerare con le dosi non farà aumentare il potere abbattente. Quando li miscelate (se non sono pronti all’uso) e quando li utilizzate indossate sempre guanti di plastica (nitrile) e mascherina. Durante l’uso allontanate bambini e animali domestici e non effettuate i trattamenti nelle ore più calde della giornata o in presenza di vento. Dopo l’uso, sciacquate almeno tre volte il misurino e il vaporizzatore utilizzato per l’erogazione.

Quando intervenire

La primavera è ovviamente il periodo più critico poiché le Cocciniglie trovano le migliori condizioni per svilupparsi: vegetazione rigogliosa, tenera e abbondante, con temperature più alte e quindi più favorevoli. I trattamenti preventivi con i prodotti biologici andranno quindi concentrati all’inizio della primavera.

In caso di presenza dei parassiti, ricordate che un intervento di lotta tempestivo eviterà danni gravi alla pianta e aumenterà le possibilità di successo.

Ma anche l’autunno e l’inverno sono periodi importanti, soprattutto in chiave preventiva. Inoltre, specialmente per le piante da esterno, andremo a colpire i parassiti nel periodo in cui sono più indifesi a causa delle temperature più basse.

Se consideriamo il ciclo biologico di molte specie di Cocciniglie, scopriamo infatti che le neanidi, cioè le forme giovanili dell’insetto che daranno origine ai nuovi adulti e alla infestazione primaverile, sono già presenti in autunno. E sono più vulnerabili poiché la vegetazione che li nasconde e protegge è assai minore o assente (nelle caducifoglie) e le strutture di difesa del parassita non si sono ancora sviluppate o mancano addirittura. Gli interventi di prevenzione autunnali e invernali sono maggiormente consigliati se la pianta è stata già colpita in primavera e in estate.

Una prima tecnica, figlia dell’antica pratica agricola, è la spazzolatura del tronco e dei rami. Specialmente nelle piante a foglia caduca, questa tecnica è particolarmente facile da realizzare (poiché non ci sono le foglie) e offre grandi risultati. Il momento ideale è quello compreso tra l’inizio e la fine della caduta delle foglie (in genere tra ottobre e novembre): periodo in cui i ricoveri naturali dell’insetto, come gli anfratti della corteccia, sono più esposti e quindi facilmente raggiungibili dalla spazzolatura.

In autunno e in inverno, specialmente se la pianta è già stata colpita nella primavera precedente, possiamo anche prevedere dei trattamenti con agrofarmaci sistemici o da contatto.

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