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Quando e come concimare le piante in vaso

concimare piante in vaso

Concimare le piante in vaso è un’operazione necessaria al fine di mantenerle in salute e di bell’aspetto. Gli elementi nutritivi presenti nella terra all’interno del vaso, infatti, col tempo tendono a scomparire e devono essere reintegrati attraverso periodiche concimazioni.

Concimare le piante in vaso: iniziamo dagli ingredienti!

Gli elementi base (macroelementi) di ogni concime sono 3: Azoto, Fosforo e Potassio. In realtà salgono a 12 comprendendo anche i microelementi (Boro, Zinco, Manganese, ecc.) e i mesoelementi (Calcio, Zolfo, Ferro, Magnesio).

I 3 macroelementi svolgono funzioni differenti. L’Azoto (N) agisce sullo sviluppo di fusti e foglie; il Fosforo (P) favorisce le radici e la resistenza alle avversità climatiche; il Potassio (K) stimola la produzione di frutti e fiori.

Alcune piante hanno però differenti necessità, così il bilanciamento tra questi elementi cambia in funzione del tipo di coltura che desideriamo curare: per questa ragione esistono in commercio dei fertilizzanti concepiti per piante verdi o fiorite, ma anche specifici per Orchidee, Cactacee, agrumi, tappeto erboso, ecc.

Il rapporto tra i 3 macroelementi viene definito “titolo” e deve essere riportato sulla confezione: per esempio potate trovare la dicitura “NPK 10-15-30”. Il titolo di un fertilizzante indica quali e quanti elementi nutritivi sono contenuti, espressi in percentuale rispetto alla massa. Per esempio 100 kg di un concime con un titolo NPK 10-15-30 contengono 10 kg di azoto, 15 kg di fosforo e 30 di potassio.

Quale concime?

La prima distinzione che possiamo effettuare tra i vari fertilizzanti disponibili in commercio riguarda la natura del loro contenuto.

In particolare possiamo scegliere tra concimi organici, cioè di origine naturale, concimi minerali, frutto dell’intervento umano (diciamo “chimici”) e concimi organo-minerali, a base naturale e con l’aggiunta di nutrienti di sintesi.

I fertilizzanti organici e consentiti in agricoltura biologica sono adatti per la concimazione delle piante da orto, da frutto e le aromatiche: cioè tutte le colture di cui ci cibiamo. Tipici concimi organici sono il letame, lo stallatico, la pollina e naturalmente il compost che possiamo produrre con il compostaggio domestico.

I fertilizzanti minerali e organo-minerali sono invece indicati per la concimazione delle piante ornamentali e spesso hanno composizioni specifiche, come i concimi per le piante Acidofile o quelli con ferro per combattere la clorosi che colpisce alcune specie.

Quale forma?

Una seconda importante distinzione è la loro forma: esistono infatti concimi granulari, liquidi, in polvere, oppure in stick.

I concimi liquidi vengono assorbiti facilmente dalle radici e agiscono rapidamente, permettendoci di vedere subito il loro effetto sulla pianta. Questi fertilizzanti vanno diluiti nell’acqua per l’irrigazione e l’operazione va ripetuta ogni 10-15 giorni in primavera e in estate e 1 volta al mese in inverno.

I concimi in polvere o idrosolubili si usano come quelli liquidi: l’unica differenza è che acquistiamo un prodotto in polvere anziché un liquido.

I concimi granulari sono a lenta cessione: i granuli, da distribuire sul terreno avendo cura di farli penetrare leggermente, si sciolgono lentamente nel terreno e rilasciano gradualmente nel tempo le sostanze nutritive. Sono attivi per 3-4 mesi (è indicato sulla confezione) e quindi vanno reintegrati 3-4 volte all’anno. Ci sono concimi di nuova concezione, a cessione programmata, che durano fino a 6 mesi.

Simili nell’utilizzo, gli stick sono dei bastoncini da infilare nel terreno e che, come i concimi granulari, rilasciano gradualmente le sostanze nutritive. Di solito hanno durata inferiore (2-3 mesi) ma vi invitiamo a controllare sempre sulla confezione. In commercio troviamo anche dei piccoli flaconi mono dose che contengono un concime liquido pronto per l’uso. È sufficiente aprire il flacone e infilarlo nel terriccio: rilascerà le sostanze nutritive per circa 1 mese.

La scelta tra le varie forme va effettuata in base al tempo che possiamo dedicare alle nostre piante: se usare un concime liquido ogni 10-15 giorni è un impegno eccessivo o abbiamo paura di dimenticarci, possiamo ricorrere a un concime granulare a lenta cessione da apportare all’inizio di ogni stagione. Una scelta ottimale potrebbe essere l’uso di un concime liquido in primavera e in estate ogni 10-15 giorni, che sostituiremo con un fertilizzante granulare a lenta cessione all’inizio dell’autunno e dell’inverno. Durante i mesi freddi il concime si scioglierà lentamente e sarà una riserva subito disponibile al risveglio vegetativo.

Non esagerate!

Una regola che vale per tutti i concimi: seguite sempre le dosi suggerite sulla confezione, senza mai eccedere. Sbagliando siamo portati a pensare che più concime diamo e più farà bene alla pianta, invece è vero il contrario: un eccesso di concime potrebbe “bruciare” le radici.

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