was successfully added to your cart.

Carrello

Come è fatta la pianta del Vischio?

By 28 Dicembre 2021Blog

Vi siete mai chiesti com’è fatta la pianta del Vischio? Tutto conosciamo i rametti con le bacche biancastre, che appendiamo sulle porte poiché baciarsi sotto il Vischio è tradizionalmente beneaugurante a Capodanno, ma forse non tutti conoscono le caratteristiche davvero particolari della pianta del Vischio.

Suggeriamo subito massima cautela in presenza di bambini o animali domestici, poiché le bacche del Vischio sono tossiche!

5 cose che devi sapere sulla pianta del Vischio

  1. Iniziamo col dire che il Vischio, Viscum album una pianta perenne sempreverde, non può essere seminato. Anzi se un seme finisce per terra muore. Il seme del Vischio deve cadere tra gli interstizi della corteccia di un ramo per poter germogliare. Si tratta infatti di una pianta epifita. Cioè una pianta che non ha bisogno della terra per svilupparsi, un po’ come le Orchidee, ma in natura cresce aggrappata alla corteccia di alberi più grandi.
  2. Ma chi lo porta il seme di Vischio sulla corteccia della pianta ospite? La risposta di questa domanda ci svela una delle tante meraviglie dell’evoluzione. Per propagarsi il Vischio produce in primavera tanti piccoli fiori gialli che in autunno si trasformano in bacche biancastre, gelatinose e contenenti un seme. Le bacche, tossiche per l’uomo, sono invece molto gradite dagli uccellini selvatici, che se ne cibano in quantità e in seguito, attraverso le deiezioni, provvedono a disperdere i semi avvolti da un fertile concime naturale come il guano. I semi che cadono per terra non germoglieranno, quelli che cadranno sui rami potranno generare un nuovo cespuglio di Vischio.
  3. Per il suo sviluppo il Vischio non sfrutta solo gli uccellini! Contrariamente alle Orchidee, che si “appoggiano” soltanto alla pianta ospite, il Vischio è anche una pianta parassita. Per la precisione è un emiparassita poiché assorbe solo l’Azoto, che non riesce a generare attraverso la fotosintesi. Infatti la presenza di un cespuglio di Vischio non compromette la vita dell’albero: ne limita soltanto un po’ lo sviluppo in caso di un suolo carente di Azoto.
  4. Il Vischio preferisce le conifere, come Abeti e Pini, e su Aceri, Betulle, Pioppi, Salici e Tigli. Nel caso in cui una pianta del nostro giardino viene “attaccata” dal Vischio possiamo decidere se toglierlo oppure tenerlo, magari fornendo una concimazione azotata alla pianta ospite. Se il giardino è frequentato da bambini e animali domestici attenzione però alle bacche in autunno, poiché sono tossiche.
  5. Se volete cimentarvi nella coltivazione del Vischio, potete tentare di ripetere quanto avviene in natura. Effettuando un innesto, quindi una incisione nella corteccia della pianta ospite, e inserendo una bacca matura di Vischio. Non sarà semplice farla attecchire, ma è l’unico modo!

Leave a Reply