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Come coltivare la Rhipsalis: una pianta facile e appariscente

By 9 Ottobre 2020Blog
coltivare la Rhipsalis

Se cercate una pianta originale e capace di arredare il vostro appartamento, potete coltivare la Rhipsalis. Si tratta di una pianta grassa molto robusta e particolarmente adatta per vivere in ambienti casalinghi.

Ci sono tante specie diverse di Rhipsalis, spesso molto diverse tra loro: alcune hanno un portamento eretto (come la Rhipsalis pilocarpa) e altre ricadente, come la R. cassutha e la R. paradoxa. La Rhipsalis baccifera produce delle piccole bacche mentre la Rhipasalis capilliformis ha fusti lunghissimi e molto sottili con ramificazioni lunghe anche 40 cm.

Tutte sono contraddistinte da fusti molto particolari e sottili, che la rendono unica nel panorama vegetale. Producono fiori bianchi o gialli che in seguito diventeranno piccole bacche rotonde.

Contrariamente alla maggior parte delle piante grasse, che vivono in zone desertiche, la Rhipsalis in natura cresce nelle zone tropicali con un’alta umidità ambientale. È una pianta epifita, come le Orchidee, cioè non ha bisogno di terra per crescere. In libertà cresce sopra la corteccia di altre piante ma anche sulle pietre e trae i nutrimenti assorbendo l’umidità dalle tante piccole radici presenti in tutti i suoi rami.

Coltivare la Rhipsalis: attenzione all’irrigazione eccessiva

La Rhipsalis è una perfetta pianta d’appartamento poiché le temperature ideali per la sua crescita sono comprese tra 18 e 25°C, senza mai scendere sotto i 10°C. In estate possiamo spostarla all’aperto, evitando i raggi di sole diretti. Anche in casa dobbiamo posizionarla in un luogo luminoso ma senza la luce diretta del sole che può produrre ingiallimenti fogliari. Possiamo anche coltivarla in un luogo più buio della casa ma senza luce non fiorirà.

Per il loro portamento ricadente vengono spesso usare in panieri appesi.

Irrigazione

Come con tutte le piante grasse bisogna essere parsimoniosi con l’acqua. Bagniamo la pianta solo quando la terra è completamente asciutta. Gli steli carnosi conservano una riserva d’acqua e difficilmente la Rhipsalis morirà di sete. È invece più facile che possa avere problemi con malattie fungine stimolate da un’irrigazione eccessiva. Dal sottovaso va sembra tolta l’acqua in eccesso.

Rinvaso

La Rhipsalis va rinvasata ogni 2-3 anni in vaso leggermente più grande. Non avendo uno sviluppo radicale, possiamo usare anche ciotole poco profonde e leggere, specialmente se poi vengono appese.

All’atto del rinvaso approfittiamo per sostituire il vecchio terriccio superficiale con un nuovo substrato specifico per piante grasse. Questi terricci contengono una dose maggiore di sabbia silicea, che migliora il drenaggio dell’acqua nel vaso.

Per evitare ristagni idrici è consigliabile stendere uno strato di biglie di argilla o di pietra pomice sul fondo del vaso.

Concimazione

Per mantenere in forma il nostro Rhipsalis non dimentichiamoci di alimentarlo, specialmente nel periodo tra marzo e settembre quando è nel pieno dell’attività vegetativa. Possiamo utilizzare un fertilizzante liquido per piante grasse da diluire una volta al mese nell’acqua dell’irrigazione.

Potatura

La Rhipsalis non si pota. Nel caso in cui i rami dovessero crescere talmente tanto da rendere necessaria una potatura, interveniamo in inverno, a dicembre- gennaio, durante il periodo di riposo della pianta. Disinfettate bene le cesoie per evitare di infettare la ferita con spore e parassiti.

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