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Come coltivare la Passiflora: la regina dei rampicanti

By 2 Marzo 2021Blog
coltivare la Passiflora

Possiamo coltivare la Passiflora se stiamo cercando un rampicante che ci offra dei fiori spettacolari. Archi, spalliere, pergolati o siepi sono l’ambiente ideale per questa pianta sempreverde, i cui rami, carichi di fiori, si allungano rapidamente fino a raggiungere i 10 metri di lunghezza.

Adatta alla coltivazione sia in piena terra sia in vaso, la Passiflora (Passiflora caerulea) è caratterizzata da una splendida fioritura estiva, crescita rapida e fogliame decorativo.

Possiamo facilmente riconoscere la Passiflora grazie alle foglie palmate verde smeraldo ma soprattutto ai larghi fiori stellati e con forme geometriche molto particolari. Ci sono varietà di molti colori ma anche completamente bianchi, come nella varietà Constance Elliot. In estate può produrre dei frutti, commestibili ma aciduli, ma solo in particolari condizioni climatiche.

Coltivare la Passiflora: il luogo giusto

La Passiflora ama il clima mite e le posizioni soleggiate e riparate dai venti freddi; tollera una leggera penombra ma in pieno sole fiorisce di più.

Originaria dell’America centromeridionale, sopporta bene il caldo e tollera il freddo fino a -5° C: è comunque una pianta molto robusta e se la parte aerea rimesse danneggiata dal gelo, la pianta ha la capacità di rinascere dalla base.

In novembre, se abitiamo in una zona in cui le temperature scendono troppo, è consigliabile avvolgere la Passiflora con un telo di tessuto non tessuto, al fine di preservarla dalle gelate.

Pianta rustica, è adatta anche ai giardini di città, essendo abbastanza resistente all’inquinamento e non è raro vederla rivestire muri e ringhiere con un corredo di foglie fitte, a cui si aggrappa attraverso i suoi viticci.

Essendo una pianta rampicante ha bisogno di un sostegno al quale poggiarsi. Non ha invece bisogno di essere fissata poiché i suoi robusti viticci si arrampicano da soli e molto saldamente.

Terreno e concimazioni

Non ha particolari esigenze per il terreno: come tutte le piante predilige substrati fertili, porosi e ben drenanti.

Per la piantumazione in giardino, vi suggeriamo di preparare la buca con un paio di settimane in anticipo e di aggiungere sul fondo una dose di concime organico, come lo stallatico pellettato, o un concime organo-minerale specifico per piante da fiore. In questo periodo, verificate se il drenaggio dell’acqua nella buca è ideale o se si formano delle pozze; lo potete controllare facilmente nelle giornate di pioggia o aiutandovi con un annaffiatoio.

Per la coltivazione in vaso sul terrazzo vi suggeriamo di scegliere un vaso di grandi dimensioni e di utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore. Per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso ed evitare marciumi radicali, possiamo stendere sul fondo del vaso uno strato di 5 cm ghiaia o di argilla espansa.

Per stimolare fioriture abbondanti e garantire il benessere della pianta, dobbiamo prevedere un ciclo di concimazioni, specialmente per le piante coltivate in vaso. In giardino la pianta può recuperare nutrienti e umidità nel terreno attraverso le radici, mentre nel vaso dovrà accontentarsi delle sostanze contenute nel terriccio, destinate a esaurirsi.

In giardino possiamo optare per un concime a lenta cessione, da apportare all’inizio della primavera e dell’autunno. Per la coltivazione in vaso possiamo invece ricorrere a un fertilizzante liquido specifico per piante da fiore, da miscelare all’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni da marzo a ottobre. Se non abbiamo tempo possiamo ricorrere agli stick in bastoncino o a un concime a lenta cessione, che mediamente apportano sostanze nutritive rispettivamente per 2-3 o 4-6 mesi.

Irrigazione e potatura

Necessita di innaffiature abbondanti per tutta la primavera e l’estate, al fine di ottenere una ricca vegetazione.

In caso di coltivazione in vaso possiamo verificare personalmente, immergendo un tipo nel terreno, se la pianta ha bisogno di essere irrigata o meno. Non esiste una regola fissa, poiché dipende dalla grandezza del vaso, dalla temperatura esterna, dalla sua esposizione al sole, ecc.

Alla fine dell’inverno si tagliano i tralci colpiti dal gelo e si accorciano di un terzo i rami principali, senza toccare però i getti corti e sottili, poiché saranno quelli che porteranno i fiori. Dopo la potatura si può intervenire con una modesta quantità di concime organico in granuli, per aiutare la ripresa primaverile.

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