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Compostaggio domestico: una tecnica amica dell’ambiente e del portafoglio

By 15 Gennaio 2021Blog
Compostaggio domestico

Il compostaggio domestico è una tecnica che deriva dall’esperienza agricola e mira a riprodurre ciò che avviene in natura. In un bosco le foglie che cadono al suolo dagli alberi si decompongono e si trasformano in fertile humus, detto compost verde, grazie all’azione di micro e macrorganismi.

Qualsiasi giardino ci offre ogni anno moltissimi materiali vegetali di scarto, come foglie secche, erba tagliata, rami potati o frutti caduti e non raccolti: anziché gettarli nella spazzatura, possiamo facilmente trasformarli in un fertile ammendante. Il risultato: meno rifiuti da smaltire e un terriccio gratuito e totalmente biologico. Due buoni motivi per saperne di più!

Compostaggio domestico: come funziona

Come abbiamo detto, il compostaggio domestico ci permette di ripetere quanto avviene in natura ma in modo velocizzato e controllato. È bene sapere che gli organismi decompositori, invisibili a occhio nudo, si attivano in certe condizioni e in particolare in presenza di umidità, ossigeno e nutrienti azotati (presenti nelle parti morbide delle piante) e carboniosi (nelle parti secche).

Per dar vita al processo di decomposizione dobbiamo in primo luogo individuare il luogo più idoneo in cui depositarli: possiamo semplicemente ammassarli in quello che viene definito cumulo oppure, decisamente più bello da vedere, ricorrere a una compostiera o composter, cioè un recipiente realizzato appositamente a questo scopo.

La compostiera o il cumulo devono essere posizionati in un luogo riparato dal sole e dal vento, che potrebbero farlo asciugare facendo venir meno l’umidità necessaria. Per esempio sotto un albero, in modo che possa ricevere il sole solo alla mattina e nel tardo pomeriggio e non nelle ore più calde della giornata. Poiché la compostiera può ospitare anche i rifiuti vegetali della cucina, potrebbe essere utile posizionarlo vicino a casa.

È importante posizionare il cumulo o la compostiera direttamente sul prato e non su pavimentazioni: in questo modo i lombrichi e gli organismi decompositori possono facilmente penetrare dal suolo e accedere ai materiali da decomporre.

Quali materiali utilizzare?

Come abbiamo visto sono quattro gli elementi fondamentali.

  1. I nutrienti azotati sono presenti nelle parti morbide e verdi delle colture, come per esempio le foglie e l’erba appena tagliata;
  2. i nutrienti carboniosi sono invece presenti nelle parti secche e dure, come per esempio le foglie secche, la paglia o i rami residui delle potature che andranno però finemente sminuzzati con l’aiuto di un biotrituratore;
  3. l’umidità sarà garantita dalla decomposizione dei materiali azotati ma anche dall’acqua delle precipitazioni. Durante le settimane più afose in estate possiamo intervenire bagnando superficialmente il cumulo;
  4. l’ossigeno sarà infine garantito dai materiali carboniosi e secchi, che assicureranno il passaggio dell’aria all’interno del cumulo. Per questa ragione non dobbiamo mai pressare i materiali: è bene che il cumulo risulti soffice e non compatto proprio per garantire il passaggio dell’ossigeno necessario ai micro e macrorganismi. Inoltre la mancanza di ossigeno genera cattivi odori.

In linea di massima tutti i materiali organici di origine vegetale possono essere utilizzati: quindi erba tagliata, foglie secche, residui di potature ma anche le bucce degli ortaggi scartati dalla cucina, così come i gusci delle uova o le lettiere di conigli o volatili.

Sicuramente non dovremo inserire nel cumulo scarti di origine animale, che potrebbero produrre odori sgradevoli.

Inoltre vanno evitate le parti di piante trattate con antiparassitari o colpite da malattie fungine e marcescenze. Ciò per evitare che il compost finale, che magari useremo nell’orto, risulti contaminato da sostanze chimiche o spore pericolose. Se per esempio abbiamo usato un erbicida sul prato, evitiamo di inserire nella compostiera i 3 sfalci successivi all’intervento.

Consigli per la creazione della compostiera

Se vogliamo affrontare il compostaggio domestico, dopo aver scelto il luogo più adatto per posizionare la compostiera, dobbiamo stendere sul fondo uno strato di materiali molto drenanti, in modo da far defluire velocemente nel sottosuolo l’acqua in eccesso, per esempio quella delle piogge.

A questo possiamo iniziare ad aggiungere i materiali vegetali di scarto che nel corso del tempo produrrà il giardino o la cucina. Per stimolare l’inizio del processo di decomposizione, possiamo utilizzare gli attivatori di compostaggio: prodotti granulari di origine naturale che vanno semplicemente distribuiti nel composter e bagnati per stimolare il loro rapido scioglimento.

Per miscelare al meglio i diversi materiali ed essere sicuri di avere sempre la necessaria aerazione, il cumulo va rivoltato periodicamente: in inverno sarà sufficiente farlo una volta poiché il processo di decomposizione sarà meno attivo, mentre nei mesi più caldi dovremo rivoltarlo ogni due mesi. Come abbiamo detto, nei periodi più afosi e siccitosi dell’estate è bene irrigare il cumulo per garantire sempre la necessaria umidità ed evitare che si secchi.

Il cumulo non dovrebbe superare un’altezza massima di 80 cm, per evitare che la pressione riduca la presenza di ossigeno.

Come si usa il compost ottenuto

Il processo di decomposizione dei materiali inseriti nella compostiera prevede due fasi: nella prima, quella attiva, i micro e macrorganismi decompongono i materiali umidi e verdi, cioè quelli più facilmente degradabili. Mentre nella seconda, detta di maturazione, la decomposizione riguarda quelli più secchi e duri.

Il risultato finale, detto compost verde, sarà un fertilizzante naturale, totalmente biologico, molto ricco di humus e utile per migliorare la qualità del terreno su cui coltiveremo le nostre piante ornamentali o il nostro orto.

In funzione del tempo di maturazione possiamo distinguere tre tipi di compost verde e ognuno va utilizzato in modo differente:

  • compost verde fresco: è frutto di un processo di decomposizione di 2-4 mesi ed è ancora in corso di trasformazione. Se è possibile sarebbe bene non utilizzarlo poiché potrebbe danneggiare le radici ed è sconsigliato l’utilizzo nell’orto in fase di semina e trapianto delle piccole piantine. Se lo volete utilizzare potete interrarlo in profondità (circa 10 cm). Ma se potete attendere è meglio;
  • compost verde semigrezzo: è frutto di un processo di decomposizione di 5/7 mesi. Si tratta di un materiale abbastanza stabile, in cui l’attività biologica non produce più calore e può essere utilizzato in giardino. Contiene elementi nutritivi che le piante possono subito assimilare con le radici, anche se la carica fertilizzante non è ancora ottimale. Possiamo utilizzarlo per concimare gli alberi, le piante da frutto, le siepi e gli arbusti più rustici;
  • compost verde maturo: è frutto di un processo di decomposizione di 8/12 mesi. Si tratta di un vero e proprio ammendante, molto soffice, con odore di sottobosco e di colore scuro. Essendo molto ricco di sostanze nutritive e acidi umici, si usa per migliorare la struttura del terreno. Non va quindi utilizzato da solo ma miscelato con il substrato del giardino o dell’orto. Può essere quindi integrato nel terreno dell’orto quando prepariamo il letto di semina in sostituzione del letame (5-6 kg di compost verde maturo ogni mq), oppure la preparazione di terricci che potremo usare per le piante in vaso o per la messa di dimora di arbusti e alberi. Prima di usarlo nell’orto o per le piante in vaso, in alcuni casi è consigliabile sminuzzalo e setacciarlo se si presenta troppo grossolano.

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