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Come e quando irrigare le piante grasse coltivate in vaso

By 16 Dicembre 2022Blog
irrigare le piante grasse

Irrigare le piante grasse in modo corretto è molto importante poiché è la prima causa di insuccesso nella coltivazione di queste piante.

Le piante grasse, o per meglio dire succulente (leggi qui la differenza), hanno maturato nel corso dei millenni la duplice capacità di immagazzinare acqua nei loro tessuti e di utilizzarla quando ne hanno bisogno. Un’evoluzione resa necessaria dall’habitat in cui crescono spontaneamente queste piante: zone semidesertiche, con piogge abbondanti in pochi periodi dell’anno e un notevole sbalzo di temperatura tra il giorno (afoso) e la notte (fredda). Le piogge sono intense e arrivano ad allagare il deserto e sono seguite da lunghi periodi di siccità. Il suolo è composto da sabbia e rocce e non è adatto a trattenere l’umidità. Perciò le piante grasse hanno imparato a bere e immagazzinare molta acqua quando è disponibile, per sopravvivere ai lunghi periodi siccitosi.

I Cactus hanno addirittura trasformato le foglie in spine per ridurre la superficie esposta al sole e all’evaporazione. Altre piante hanno uno strato ceroso sul tronco e sulle foglie, sempre per minimizzare la dispersione di umidità.

È per questa ragione che le piante grasse non tollerano gli eccessi d’acqua per lunghi periodi o terricci zuppi d’acqua: non è nella loro natura, non sanno che farsene e a lungo andare provocano una crescita scorretta della pianta e rischiano di stimolare marciumi radicali e malattie fungine. Problemi che spesso portano alla perdita della pianta: anche se si riprende, la parte malata rimarrà danneggiata per sempre.

Quindi vediamo insieme come evitare questa eventualità e impariamo a irrigare le piante grasse in modo corretto!

Irrigare le piante grasse: partiamo dalla terra

È importante utilizzare sempre un terriccio specifico per piante grasse: è un particolare substrato con un’alta presenza di sabbia silicea, che contribuisce al deflusso dell’acqua in accesso senza creare ristagni e riducendo l’umidità.

Sul fondo del vaso stendiamo uno strato di materiale inerte, come ghiaia o argilla espansa, per evitare il contatto delle radici con l’eventuale acqua in eccesso nel sottovaso.

Quando irrigare le piante grasse

La grande capacità di sopravvivere alla siccità non significa che le piante grasse non abbiano bisogno di acqua. È vero il contrario: in primavera e in estate le piante sono in pieno sviluppo vegetativo e vanno irrigate con regolarità. Invece nei mesi più freddi tendono ad andare in riposo vegetativo e non richiedono quasi acqua.

Con l’arrivo dell’inverno le piante sentono che le ore del giorno si accorciano e smettono di lavorare: una specie di letargo durante il quale non hanno bisogno di acqua ed è dannoso irrigarli.

Ma è bene precisare che non tutte le “piante grasse” si comportano in modo identico. I cactus vanno in riposo vegetativo e in inverno possiamo spostarli dal terrazzo in un luogo anche semi-ombreggiato della casa. Aloe e Agavi vanno in dormienza parziale e vanno spostate in un luogo luminoso. Mentre le Crassulacee non si addormentano per niente e anche in casa vanno messe al sole e irrigate ogni tanto.

È inutile forzare la pianta a vegetare anche in inverno: manca la luce perché il giorno è più corto.

Quindi irrigazione regolari in primavera e in estate fino a quasi sospendere in autunno e inverno. Ma è sempre bene informarsi sulle esigenze delle singole varietà.

Con quale frequenza irrigare le piante grasse

Non esiste una frequenza di irrigazione valida per tutte le piante, per esempio 1 volta alla settimana, poiché intervengono molti fattori come la temperatura, l’esposizione al sole o all’ombra e la grandezza del vaso. In un contenitore di piccole dimensioni l’umidità tenderà a evaporare più velocemente rispetto a uno grande, se poi è esposto direttamente ai raggi solari il processo si accelera.

La soluzione migliore è inserire un dito nel terriccio per controllarne l’umidità. Se è asciutto è il momento giusto per irrigare. Se invece è umido, rimandiamo. Questa regola vale sia in estate sia in inverno.

Col passare del tempo e dell’esperienza troverete i tempi di frequenza corretti in funzione delle esigenze di tutte le vostre piante. I più esperti sanno riconoscere la mancanza d’acqua semplicemente sollevando e soppesando il vaso.

È bene ricordare che è nella natura delle piante grasse affrontare periodi di siccità e ciò le fortifica e le fa crescere meglio e più compatte. Non sono abituate agli eccessi e rischiano di crescere troppo e di fessurarsi. Aspettiamo che il terriccio sia ben asciutto prima di bagnare: un vaso piccolo esposto al sole in estate si asciugherà in 5/7 giorni, se è più grande arriva anche a un mese. Nel dubbio: rimandate!

Come irrigare le piante grasse

In primavera e in estate, quando la pianta usa più acqua, dovremo bagnare bene il terriccio, in profondità, in modo da stimolare anche un ricambio d’aria e smaltire i sali minerali in eccesso. Da un certo punto di vista dobbiamo riprodurre quello che avviene in natura, quando il deserto si allaga per qualche giorno.

Cerchiamo di irrigare delicatamente, senza smuovere troppo il terriccio e creare “buche”. Meglio un annaffiatoio a doccia di uno a getto diretto.

Se il vaso è di piccole dimensioni, la soluzione migliore è di spostarci su un lavandino e di bagnare bene solo il terriccio in modo delicato ma in profondità. Lasciamo quindi scolare molto bene il vaso per 10/15 minuti in modo da far uscire tutta l’acqua in eccesso.

In alternativa possiamo riempire d’acqua una bacinella o il lavandino e lasciare in ammollo la pianta per una notte. In questo modo la pianta assorbe una quantità d’acqua controllata, senza smuovere il terriccio ma bagnandolo in profondità. Questa soluzione è particolarmente indicata quando diluiamo i concimi liquidi nell’acqua per l’irrigazione.

Se il vaso è di grandi dimensioni e non possiamo spostarlo, cerchiamo di irrigare bene tutto il terriccio, in modo uniforme, partendo dall’esterno verso l’interno, specialmente quando fa molto caldo e le irrigazioni sono più frequenti. Nel tentativo di imitare quanto avviene in natura, bagniamo molto e profondamente finché l’acqua non esce dal sottovaso.

È sempre sconsigliato lasciare acqua stagnante nel sottovaso per lunghi periodi.

Si bagnano le foglie?

Le piante succulente non richiedono irrigazioni fogliari, come le piante tropicali. Ma in primavera e in estate possiamo usare un nebulizzatore per spruzzare acqua sul tronco o sulle foglie per pulire la pianta dalla polvere e togliere eventuali parassiti.

Attenzione al calcare

L’acqua del rubinetto è spesso troppo ricca di calcare, che rimane come residuo nel terriccio di coltivazione. Meglio usare acqua piovana o acqua demineralizzata. In alternativa possiamo lasciare decantare l’acqua del rubinetto in un annaffiatoio per una notte: il calcare andrà sul fondo e staremo attenti e non farlo uscire.

È infine importante usare acqua a temperatura e non quella gelata del rubinetto. Potremmo provocare uno choc termico alle piante.

Mattina o sera: a che ora irrigare?

In estate le piante grasse coltivate in vaso vanno spostate all’aperto in posizione soleggiate. Dove i raggi solari sono molto intensi e il processo di evaporazione dell’acqua è più veloce. In primavera e in estate è meglio irrigare nelle ore più fresche della giornata per permettere alla pianta di trarre beneficio dell’irrigazione prima dell’azione del sole. Quindi alla mattina presto oppure alla sera: sicuramente vanno evitate le ore centrali e più calde della giornata per evitare shock termici alle radici e una rapida evaporazione.

In inverno, quando i raggi solari sono meno intensi e la pianta ha minori esigenze, meglio irrigare alla mattina per permettere al poco sole invernale di far evaporare gli eccessi.

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