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Come eliminare la Psilla dalle piante ornamentali

eliminare la Psilla dalle piante

Eliminare la Psilla dalle piante ornamentali in modo tempestivo è molto importante, poiché una invasione di questi insetti può portare alla perdita della pianta. Nel caso degli alberi da frutto può essere inoltre un vettore di virosi pericolose per l’uomo.

Dietro il termine Psille si cela in realtà una grande famiglia di parassiti fitofagi composta da specie anche molto diverse fra loro. Come la Cacopsylla pyri, detta anche Psilla del Pero per la predisposizione ad attaccare questa pianta, o la Psilla del Lauroceraso. In realtà sono tante le piante che possono essere facilmente attaccate dalle Psille, come il Bosso e la Mimosa e nell’orto le Carote.

Tutte le Psille hanno però in comune la caratteristica di parassitare le piante per trarre nutrimento e acqua al fine, per quanto lodevole, di prolificare e moltiplicare la specie. Ma noi dobbiamo difendere le nostre piante e gli effetti di questi attacchi rappresentano un serio pericolo, proprio per la facilità con cui si moltiplicano e si susseguono le generazioni.

Le Psille, un po’ come gli Afidi e le Cocciniglie, appartengono alla categoria dei parassiti con apparato boccale “pungente e succhiatore”, che si distinguono da quelli “masticanti” che rosicchiano le foglie. Anche le uova, depositate sulla pagina inferiore della foglia, hanno un piccolo gancio per succhiare liquidi dalla pianta e mantenere la giusta umidità del guscio.

Inoltre la saliva delle Psille contiene sostanze tossiche per le piante che possono portare alla deformazione dei germogli o delle foglie, che tendono ad accartocciarsi.

Il vero problema è che le larve di Psilla espellono gli zuccheri in eccesso producendo quanti quantità di melata, una sostanza appiccicosa e dolciastra con cui coprono completamente le foglie. La melata, oltre a proteggere le larve dalla lotta chimica, stimola anche la formazione di fumaggine: un fungo con spore di colore nero che, in caso di sviluppo, ostacola la fotosintesi delle foglie portando anche alla perdita della pianta. Un altro effetto collaterale della melata è che formiche e mosche ne apprezzano l’alta zuccherosità e ne vanno ghiotte.

Come eliminare la Psilla dalle piante ornamentali

Nella forma adulta le Psille sono piccoli insetti (2-3 mm) con ali trasparenti verdi o giallognole. Tendono a colonizzare i germogli e le foglie più giovani delle piante, su cui in primavera inizieranno a deporre microscopiche uova gialle. I problemi nascono in maggio e giugno quando le larve escono dalle uova e iniziano a succhiare linfa dalla pianta e imbrattare le foglie con abbondante melata.

Le Psille adulte inoltre volano e quindi col tempo tendono a colonizzare anche le piante vicine. In autunno per proteggersi dal freddo si nascondono nella corteccia degli alberi per poi tornare attive quando le temperature tornano a salire.

Poiché liberarsi di una invasione di Psille non è un compito semplice e richiede interventi con agrofarmaci, è bene metter in atto tutte le misure preventive possibili.

Come prevenire un attacco di Psille

Anzitutto è molto importante controllare periodicamente ma con molta attenzione le foglie delle nostre piante. In particolare all’inizio della primavera, quando non solo le Psille depongono le uova e prestando attenzione anche alla pagina inferiore delle foglie, dove spesso si celano. È ovvio che se evitiamo l’ovodeposizione in marzo e aprile non avremo la comparsa delle larve a maggio e giugno.

In questa fase possiamo anche ricorrere a trattamenti con olio di lino o un olio minerale biologico. Prodotti quindi del tutto naturali che agiscono sulle uova impedendone lo sviluppo e creano un habitat sgradito per le Psille. A seconda del prodotto scelto, pronto all’uso o da miscelare, sarà sufficiente vaporizzare le foglie in modo accurato a partire dal mese di marzo o alla prima comparsa delle uova.

Come eliminare una infestazione di Psilla

Se ci troviamo in presenza di una pianta completamente imbrattata di melata e quindi con una infestazione in corso, è bene intervenire in modo tempestivo per evitare che la nuova colonia di adulti vada poi a danneggiare altre piante.

I rami o le foglie particolarmente colpite vanno potati e smaltiti. Non buttiamoli quindi nel compostatore. Dobbiamo poi prevedere un trattamento con un insetticida, naturale (piretro) o biologico (piretroide), che esercita la sua funzione per ingestione o contatto.

Prima del trattamento vi suggeriamo di lavare abbondantemente la pianta con l’obiettivo di lavare la via la melata presente sulle foglie. Come abbiamo visto, lo strato di melata svolge un ruolo protettivo per le giovani larve dagli insetticidi. Il sapone molle in questi casi è un utile alleato per sciogliere la melata.

Quando la pianta si sarà asciugata potremo procedere al trattamento con insetticida. Vaporizziamo la soluzione sulle foglie, su entrambi i lati, mantenendo una distanza di 40 cm dalla pianta. Evitiamo le ore calde della giornata ed evitiamo se possibile i raggi solari diretti. Se necessario ripetere il trattamento dopo 15 giorni. In ogni caso, trattandosi di agrofarmaci, vanno seguite con precisione le indicazioni e le dosi suggerite del produttore e stampate sulle confezioni.

Se le nostre piante sono state oggetto di un attacco di Psille è probabile che il problema si ripresenti l’anno successivo. Gli adulti tendono a nascondersi nella corteccia e negli anfratti della pianta per proteggersi dal freddo. Un intervento con un antiparassitario alla fine dell’autunno ci permetterà di colpire l’insetto in un momento in cui è particolarmente indifeso.

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