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Come eliminare la Mosca Bianca dalle piante ornamentali

eliminare la mosca bianca

È importante eliminare la Mosca Bianca dalle piante ornamentali in modo tempestivo poiché si riproduce molto velocemente e arreca molteplici danni alle colture.

Dietro il nome di Mosca Bianca nella maggior parte dei casi si cela la Trialeurodes vaporariorum: un piccolo insetto che trova il suo habitat naturale nelle zone calde e umide, infatti è noto anche col nome Mosca delle Serre. Nei nostri terrazzi e nei nostri giardini compare soprattutto in estate.

Colpisce le piante da orto (agrumi, Peperoncino, Pomodoro, Zucca, ecc.) ma anche quelle ornamentali, in particolare l’Azalea, il Coleus, la Fucsia, il Gelsomino, il Geranio, il Girasole nano, l’Ibiscus, la Lantana, il Ligustro, le Primule, il Rododendro, la Stella di Natale e la Verbena.

Eliminare la Mosca Bianca: conosciamo il nemico

Conoscere il ciclo vitale e le caratteristiche del parassita ci permette di individuare il periodo migliore per mette in atto azioni di prevenzione e difesa.

Le femmine delle Mosche bianche sono molto feconde: depongono centinaia di uova e lo fanno molte volte nel corso di un anno. Le uova, deposte sulla pagina inferiore delle foglie, dopo 10 giorni si schiudono e liberano le giovani larve (neanidi) che nell’arco di un mese diventeranno insetti adulti. Gli adulti sono lunghi meno di 1 mm e le uova sono microscopiche.

Le neanidi sono dotate di un apparato boccale pungente e succhiante e quindi si nutrono della linfa della pianta che li ospita. È soprattutto allo stadio larvale che provocano danni alle colture. Gli adulti sono altrettanto pericolosi poiché si spostano e si riproducono.

Un danno collaterale è la produzione di una sostanza appiccicosa detta melata. Le larve espellono gli zuccheri in eccesso producendo questa sostanza colloidale che imbratta le foglie, limita la fotosintesi ed è un perfetto terreno di coltura per le spore di alcune malattie fungine, in primis la Fumaggine.

Come riconoscere la loro presenza

Vivendo nascoste sotto le foglie non è semplice accorgersi subito della loro presenza. I primi sintomi talvolta ci vengono segnalati dalle piante stesse. Le foglie, forate dalle Mosche bianche e private della linfa, appaiono sbiadite, con piccole macchie simili a bruciare e tutta la pianta in generale risulta deperita.

Possiamo anche muovere le piante: se c’è una mosca bianca adulta si alzerà in volo.

Prevenzione e lotta

In via preventiva, l’utilizzo periodico di sapone molle sulle piante ornamentali nei mesi più caldi è senz’altro d’aiuto per contenere lo sviluppo della Mosca Bianca. Ci sono almeno tre aspetti positivi. Anzitutto la presenza di sapone molle sulle foglie non invita le femmine a deporre le uova perché crea un ambiente non gradito. Inoltre è utile anche in presenza di uova, poiché le neanidi muoiono quando ne entrano in contatto. Infine il sapone molle è un ottimo “detergente naturale” per togliere la melata e le fumaggini dalle foglie.

Un altro importante alleato, utile per prevenire l’arrivo di tutti i parassiti succhiatori non solo la Mosca Bianca, è l’olio di lino. Spruzzato sulle foglie crea uno strato di isolamento naturale che soffoca gli insetti e le uova.

Essendo prodotti preventivi, vanno usati periodicamente in modo sistematico nel corso dell’intero ciclo vegetativo delle piante. Nel caso della Mosca Bianca sulle piante ornamentali da maggio ad agosto, cioè in presenza di un clima caldo e umido. Sono pronti all’uso o da miscelare con acqua e si nebulizzano sulle foglie, in particolare sulla pagina inferiore dove si annidano le uova della Mosca Bianca.

I trattamenti vanno ripetuti ogni 7-10 giorni, per un massimo di 3 trattamenti nel corso della stagione. Applicate il sapone molle e l’olio di lino nelle ore più fresche della giornata: al tramonto o meglio ancora alla mattina presto. L’olio di lino deve asciugare sulla pianta in modo naturale e non per effetto del sole.

Attenzione alle giornate di pioggia: non effettuate trattamenti in vista di un temporale. Il sapone molle e l’olio di lino svolgono un’azione meccanica e non chimica: non penetrano nella pianta, ma creano una patina protettiva. Se li applicate prima di un temporale, la pioggia cancellerà il vostro lavoro.

In caso di infestazioni più importanti e diffuse, su cui l’uso di sapone molle e olio di lino non si sono rivelati adeguati, possiamo ricorrere a un insetticida specifico naturale (piretro) o di sintesi (piretroidi), prestando attenzione alla sigla PFnPO, cioè Prodotto Fitosanitario per Piante Ornamentali. Agiscono per contatto e ingestione e si nebulizzano sulle piante interessate, ripetendo l’intervento dopo circa 7-10 giorni. L’uso dell’insetticida può essere supportato dal sapone molle per pulire le foglie dalla melata ed eventuali fumaggini.

Per aiutare la ripresa della pianta durante e dopo la lotta ai parassiti, è bene prevedere un ciclo di concimazioni con un fertilizzante liquido e con un corroborante, come per esempio la propoli.

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