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Come coltivare un Kokedama: la sfera di muschio giapponese

By 15 Dicembre 2020Blog
coltivare un Kokedama

Coltivare un Kokedama non è semplicissimo ma la sua bellezza vale qualche attenzione in più!

I Kokedama, letteralmente “sfera di muschio”, sono un’antica tecnica giapponese di coltivazione che ha lo stesso fascino del Bonsai o dell’Ikebana. La particolarità del Kokedama è la sostituzione del vaso con un involucro di muschio che racchiude il pane di terra in cui cresce la pianta. Donandoci delle sfere verdi molto suggestive: pianeti vegetali che si possono appendere o coltivare in una bacinella o su un piedistallo di legno.

Nonostante il particolare tipo di coltivazione, possiamo realizzare un Kokedama con tante piante: quelle più facili sono la Felce, il Pothos, l’Edera, la Pilea, la Peperomia e le piante succulente. L’abbinamento con la Felce è particolarmente vincente in chiave ecosostenibile: la Felce ha la capacità di assorbire i micro-inquinanti presenti nell’aria delle nostre case e la coltivazione in Kokedama è totalmente biodegradabile e plastic-free.

Coltivare il Kokedama: il problema dell’irrigazione

Il Kokedama è tendenzialmente una composizione da interno, ma il posto migliore per appendere o posizionare un Kokedama dipende dalla pianta ospitata: le Felci e le piante succulente crescono anche in mezz’ombra, mentre le piante da fiore hanno bisogno di tanta luce solare e le Edere vanno all’esterno.

L’aspetto più importante nella coltivazione di un Kokedama è l’irrigazione. Non esiste una regola generale, poiché dipende dal tipo di pianta ospitata: per esempio l’Edera richiede meno acqua di un Pothos. Inoltre la frequenza dell’irrigazione dipende anche da altri fattori: come la grandezza della sfera, la sua esposizione (al sole o all’ombra) e la temperatura ambiente. Dovremo quindi capire, di caso in caso, quanto tempo dovremo lasciar passare tra una irrigazione e l’altra. Il modo migliore per regolarsi è sentirne il peso: col tempo imparerete a riconoscere il peso giusto del vostro Kokedama. Ma è sufficiente anche un controllo visivo o al tatto, per capire se il muschio è asciutto o umido.

L’irrigazione si effettua per immersione: riempiamo di acqua una bacinella d’acqua abbastanza grande e immergiamo il Kokedama per circa 10-15 minuti. Al termine dell’immersione, lasciamolo sgocciolare prima di appenderlo o riporto al suo posto. Per le piante che lo richiedono, come le Felci, possiamo nebulizzare l’acqua con un vaporizzatore sulle foglie.

Durante l’irrigazione possiamo anche procedere alla concimazione, diluendo una dose di fertilizzante liquido per piante verdi nella bacinella. Possiamo ripetere la concimazione una volta ogni 15 giorni. In alternativa possiamo utilizzare un fertilizzante fogliare da vaporizzare sulla chioma.

Come realizzare un Kokedama

Realizzare un Kokemana a regola d’arte e soprattutto che duri nel tempo richiede esperienza e la conoscenza di alcune regole di base: per questo noi di Capoverde organizziamo ogni anno dei corsi che ottengono sempre molto successo!

Inoltre il Kokedama originale prevede l’utilizzo di materie prime non facili da trovare e costose: come un substrato raccolto nelle risaie con una consistenza molto plastica detto keto e l’akadama, una terra argillosa di origine giapponese.

Ricordiamo infine che è vietato raccogliere il muschio in natura: si può solo acquistare.

Per tutte queste ragioni, il nostro consiglio è di acquistare un Kokedama già realizzato dalle mani esperte di un professionista: vieni a trovarci per scegliere il tuo! E se vuoi imparare questa affascinante arte giapponese, iscriviti alla nostra Newsletter per non perdere il prossimo corso! Clicca qui!

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