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Come coltivare il Platycerium: la Felce a corna di cervo

By 17 Settembre 2021Blog
coltivare il Platycerium

Se stiamo cercando una pianta dall’effetto wow possiamo coltivare il Platycerium, detto Felce a corna di cervo per la forma bizzarra delle sue foglie che ricordano il palco di corna di questo animale.

Pur facendo parte del genere delle Felci, il Platycerium non gli assomiglia affatto e le sue foglie carnose fanno più pensare a una succulenta. Anche il suo nome richiama questa caratteristica: Platycerium viene dal greco platis (grande) e keras (corno).

Il Platycerium è una particolare specie di Felce epifita, quindi non ha necessità di terra per crescere, un po’ come le Orchidee. In natura ha un comportamento davvero bizzarro ed è un tipico esempio di come la vita si sia evoluta sulla terra. In natura i Platycerium crescono infatti nelle biforcazioni dei grandi alberi delle foreste, grazie alla presenza di poco materiale organico. Le radici crescono da un rizoma da cui produce due tipi di foglie: quelle basali sterili leggermente spugnose e a forma di scudo, che hanno il compito di conservare umidità e proteggere il rizoma e quelle fertili che assumono forme particolari, che ricordano le corna del cervo. Sono foglie molto grandi, appariscenti e di colore verde scuro e con aspetto opaco, determinato dalla presenza di una leggera presenza di peluria sulle foglie simile alla buccia della pesca.

Coltivare il Platycerium: temperatura e luminosità

L’ambiente ideale per il Platycerium è il nostro appartamento: la temperatura ideale è intorno ai 20°C e non tollera il freddo sotto i 12°C. Un po’ come tutte le Felci, che crescono nel sottobosco, non richiede neanche molta luminosità: è quindi una pianta perfetta per quegli angoli della casa poco baciati dal sole. Naturalmente in un luogo luminoso dà il meglio di sé e la peluria che ricopre le foglie le protegge dai raggi solari diretti.

In estate possiamo spostarla all’esterno, meglio in una posizione ombreggiata specialmente in zone soleggiate e afose.

Come rinvasare e concimare il Platycerium

Non richiede vasi particolarmente grandi: meglio un contenitore ampio e non molto profondo. I Platycerium spesso vengono utilizzati come piante ricadenti, in vasi appesi.

La vera difficoltà sarà bilanciare l’inconsistente apparato radicale con le grandi e pesanti fronde. Per evitare che un colpo di vento faccia uscire la pianta dal vaso, specialmente se si tratta di vasi appesi. In alcuni casi è necessario fissare la pianta al vaso con corde o fascette per evitarne il ribaltamento.

Per il substrato utilizziamo soltanto terriccio per orchidee, cioè per piante epifite.

Per la concimazione vi suggeriamo di utilizzare un concime liquido per piante verdi, da diluire nell’acqua dell’irrigazione ogni 15 giorni da marzo a settembre.

Come irrigare il Platycerium

In natura cresce nelle foreste tropicali e quindi ama i posti umidi e freschi. L’irrigazione è quindi importante e il terriccio deve risultare sempre inumidito. La pianta riesce a sopravvivere a periodi di siccità, ma le foglie tendono a richiudersi su sé stesse per conservare l’umidità.

Anche le foglie vanno vaporizzate, un po’ come si fa per le Orchidee. Sicuramente durante le giornate più afose dell’estate e poi quando utilizziamo in casa il riscaldamento o il condizionamento.

Join the discussion 2 Comments

  • Anna Maria ha detto:

    Mi sta morendo la mia bellissima pianta Corna di cervo”che fare?

    • Capoverde ha detto:

      Buongiorno è difficile affrontare una diagnosi senza vedere la pianta. Se vuole può inviarci delle foto come messaggio privato tramite la nostra pagina Facebook a questo link: https://www.facebook.com/capoverdefioriepiante/. Precisi anche qual è il problema, il luogo in cui è stata coltivata la pianta ed eventuali problematiche (troppa o poco acqua, troppo o niente concime, ecc.).
      Buon giardinaggio!

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